domenica 25 ottobre 2009

Primarie si, primarie no, primarie Gnammè!

25/10/2009
E' giornata di Primarie e i fedelissimi elettori del Pd sono chiamati ad indicare il loro "rivoluzionario e riformista" leader in grado di cambiare le sorti del Paese e mandare a casa Truffolo..mmm...suona bene!

La verità è che oggi ho scelto di non votare. In realtà non ne vado fiera perché ho sempre creduto che partecipare attivamente alla vita politica del Paese sia un diritto dovere di ogni cittadino e devo dire che ho sempre adempiuto ai miei doveri più che volentieri, Ma oggi non mi va.

Questa è l'epoca del Presidenzialismo! Ci vuole un leader! Un vero leader, si ma chi?


Il mio è un voto d'appartenenza è vero, ma non certo al PD o meglio, non a questo PD.
Apparterrò sempre al centro-sinistra, i miei ideali mi impediscono di votare a destra, non lo farei mai, ma adesso sono stanca, adesso Devono CAPIRE!
Basta con le bufale. Sono stanca di dare il mio appoggio a chi non lo merita!
Voglio una classe politica degna di questo Paese! Giovane, pulita, non corrotta!
Voglio anch'io un presidente come Obama! Coraggioso, colto, di sani principi! Lo voglio così il mio Presidente!

E' chiedere troppo???

lunedì 5 ottobre 2009

Bastardi senza gloria

Da pochi giorni è nelle sale italiane "Bastardi senza gloria" l'ultimo film di Quentin Tarantino.
Nella Francia occupata dai tedeschi si intrecciano storie di ribellione al nazismo. Dalla vicenda di una giovane ebrea di nome Shosanna sfuggita al massacro della sua famiglia a quella di un gruppo di uomini chiamati "Bastardi" che si muovono continuamente a caccia di militari nazisti da uccidere e di cui collezionare gli scalpi.
Il cinema di cui è proprietaria Shosanna, ospiterà la prima di un importante film di propaganda nazista diventando in breve tempo l'obiettivo da colpire anche in virtù della partecipazione del Fuhrer all'evento.
Non è mia consuetudine svelare il finale dei film e non lo farò neanche stavolta ma vi assicuro che è decisamente un film da non perdere.
Quentin Tarantino è riuscito a narrare una storia di Resistenza in maniera innovativa dimostrando per l'ennesima volta di essere il miglior regista vivente! (a parer mio ovviamente).

venerdì 28 agosto 2009

martedì 25 agosto 2009

S. Darko

A causa di un guasto all'automobile con la quale si stavano dirigendo in California, Samantha (la sorella di Donnie morto 7 anni prima)e la sua migliore amica Corey si trovano costrette ad alloggiare per qualche giorno in un Motel nel bel mezzo del deserto. Da qui le predizioni sulla fine del mondo e le misteriose storie di persone scomparse.
L'unico filo conduttore è il destino che lega i protagonisti ai quali viene data di volta in volta la possibilità di tornare indietro e cambiarlo ovviamente, ciascuno a scapito dell'altro.
Non ho intenzione di svelare il finale per non rovinare la sorpresa a quanti ancora lo dovessero vedere ma posso almeno riportarvi le impressioni a fine proiezione..

Decisamente un plebiscito di bocciature! Pochi commenti positivi il che fa ben immaginare perché Richard Kelly (regista di Donnie Darko uscito nelle sale italiane solo nel 2004) abbia deciso di dissociarsi dal progetto del sequel di Chris Fisher ancor prima che fosse messo in atto il progetto.
I commenti all'uscita delle sale rispecchiano il parere della critica nazionale ed internazionale: "decisamente deludente".
Attendo comunque le vostre opinioni,
Buona visione!

domenica 16 agosto 2009

Woodstock

Woodstock. 1969...sono trascorsi 40 anni.
In pieno movimento hippy, 500.000 giovani a Bethel una piccola città nello stato di New York.
32 tra musicisti e gruppi tra i più noti di allora.
Doveva essere un concerto apagamento che divenne poi a ingresso libero quando gli organizzatori presero atto della mole di persone accorse da ogni parte del Paese per parteciparvi.
Woodstock non rappresenta soltanto il concerto rock più importante della storia della musica ma rappresenta un'epoca o meglio ancora un mito.
Un concerto di ideali prima ancora che di musica. La cultura hippy che si manifesta conutta la forza degli ideali pacifisti, destinata proprio per questo a rimanere nella storia.
Qualcosa di irripetibile anche per il calibro dei protagonisti: Richie Avens, Country Joe McDonald, John Sebastian, Sweetwater, Santana, Mountain, Janis Joplin & The Kozmic Blues Band, Grateful Dead, Joe Cocker, Jimi Hendrix e tanti altri.
Insomma qualcosa che se fossi nata un pò prima non mi sarei persa per nulla al mondo e che oggi a distanza di 40 anni mi sembra inevitabile non condividere con voi.
Buon ascolto.

domenica 2 agosto 2009

Il giro del mondo in 80 giorni

Beh forse è un pò tardi per riprendere alla mia età (22 anni) uno scrittore come Jules Verne però, vista la stagione estiva già iniziata e le partenze alle porte, tutto è consentito.
Stavolta parlo de "Il giro del mondo in 80 giorni". Romanzo d'avventura per adolescenti per alcuni, mito intramontabile per altri.
Una storia ricca di dettagli dove la determinazione di vincere una scommessa diviene più forte della voglia di sostare più a lungo nei luoghi per sentirne gli odori e coglierne le essenze.
La galanteria e l'apparente freddezza del protagonista Phileas Fogg offrono una testimonianza diretta dei modi dell'alta società londinese in un tempo (il 1800) dove le differenze tra classi sociali erano evidentissime.
Niente aerei a quei tempi ma solo navi, piccole imbarcazioni, treni e perché no, elefanti.
Tutto a causa di una scommessa. Una eccentrica scommessa che arricchirà qualcuno (capitani, allevatori etc.) e salverà la vita ad altri (Audi).
Il giro del mondo in 80 giorni e 188 pagine di particolari attenti.
E come ogni storia per ragazzi che si rispetti, anch'essa prevede il lieto fine.
Un classico della letteratura senza tempo e senza età...buona lettua!

sabato 25 luglio 2009

Giustizia fai da te

I fatti di cronaca recenti hanno reso palese la richiesta di una giustizia più incisiva, che secondo l’opinione pubblica pare mancare nel nostro Paese. Non è una novità che alcuni avvenimenti di cronaca nera che maggiormente fanno discutere, sono tutt’ora irrisolti e anche laddove un colpevole è stato individuato, pare che la pena attribuita non sia mai sufficiente davanti agli orrori del reato commesso: spesso le famiglie delle vittime si ritrovano a chiedere e rimpiangere una giustizia che dovrebbe essere garantita ma che evidentemente non è sufficiente.

Da qui probabilmente nasce il timore di non sentirsi al sicuro: non sono pochi i casi in cui anche quando i colpevoli di fatti criminosi hanno conosciuto il carcere, ne sono poi usciti dimostrandosi recidivi e in alcuni casi tragici, hanno infierito ancora una volta sulla precedente vittima, spesso in maniera fatale. A chi rivolgersi allora? Dove ricercare questa sicurezza tanto agognata?

In maniera incalzante i casi di giustizia “fai da te” si moltiplicano: rapine, tentativi di aggressione o peggio tentati omicidi che finiscono con la morte dell’aggressore in seguito alla reazione della vittima che si trasforma così in carnefice. Qualcuno ha parlato di ritorno al far west, in un mondo di giustizia autogestita, dove non è difficile puntare un’arma contro un altro uomo in nome della propria difesa. Nasce da qui il dibattito: è giusto potersi difendere autonomamente? Questo fenomeno incalzante è realmente frutto di una mancanza di fiducia nella giustizia, o piuttosto sta diventando una nuova realtà che rischia di trovare nell’emulazione la sua arma più pericolosa?

Non è semplice schierarsi dall’una o dall’altra parte. Certo l’idea di una giustizia autogestita non è condivisibile, laddove si voglia evitare di diventare protagonisti della realtà criminale: non sempre infatti la difesa può diventare una giustificazione per commettere un crimine. Ci domandiamo se una forma di giustizia più efficiente sia davvero la strada giusta per evitare casi del genere, o se col passare del tempo, il rispetto dell’altro, a prescindere dagli errori commessi, stia perdendo il suo valore.

sabato 11 luglio 2009

Pomigliano Jazz Festival

Giunto alla XIV edizione il Pomigliano Jazz Festival continua ad attirare appassionati del genere dall'Italia intera. Basta dare un'occhiata al gruppo di facebook per rendersi conto di quanto questo appuntamento sia sentito. Persone pronte ad attraversare tutto lo stivale pur di non perdere l'occasione di ascoltare alcuni tra i migiori artisti a livello nazionale ed internazionale.
Personaggi del calibro di Marco Zurzolo, Enrico Rava, Stefano Battaglia.
E ancora, William Parker Chamber Trio, Anthony Braxton Diamond curtain Wall Trio Orquestra Imperial, RAIz Famoudou Don Moye...si proprio lui il carissimo Don Moye... lui che non ha rinunciato mai ad un'edizione...un amicone prima ancora di essere un musicista formidabile!

Cos'è il Jazz?
Me lo sono chiesta tante volte. Il Jazz è una musica strana. O la ami o la odi. E' di pochi. Può coinvolgere fino alle lacrime o annoiare e addirittura stancare. E' qualcosa di particolare, unico, forse destinato all'estinzione. E' tutto meno che commerciale. Non d'elité ma di nicchia. E' la musica dei poveri artisti di strada o dei ricchi artisti ribelli. E' musica, solo musica. Anzi note, note che si susseguono in modo quasi irrazionale ma non privo di significato.

Un consiglio: il Jazz non va compreso va solo ascoltato!...(ci ho messo qualche anno ma alla fine l'ho capito).

venerdì 29 maggio 2009

Quando il tuo Paese non è la tua casa

E' opinione diffusa che i momenti difficili, così come quelli felici, si voglia condividerli con le persone importanti della nostra vita, che siano famigliari, amici o conoscenti. Non esiste, a mio parere, sensazione più bella che condividere un momento di gioia con le persone che amiamo così come non c'è momento di maggior conforto che poter piangere sulla spalla di qualcuno che sai ti comprenderà fino in fondo e non ti giudicherà mai nemmeno per i tuoi errori.
Queste sono probabilmente le emozioni e sensazioni che ognuno vorrebbe provare almeno una volta nella vita, perchè vorrebbe dire che nel bene e nel male tutti avremmo una casa a cui tornare. Una casa...Vorrei allargare questo concetto ed esularlo dalla mera idea di "edificio" e "costruzione", sebbene pure questa rappresenti una piaga per molti. Quello che vorrei sottolineare è l'idea di casa come accoglienza, come protezione come luogo di totale sicurezza nel quale ognuno dovrebbe poter trovare rifugio. La domanda che continua a ronzarmi in testa è: perchè il mio Paese non è la mia "casa"? E certo può essere un problema esclusivamente mio, molti potrebbero obiettare e dire che invece loro si sentono bene avvolti tra le braccia di "mamma Italia". Ma, inizio a dubitare che sia così. Sempre più spesso il desiderio comune tra i giovani miei coetanei è quello di andare via. Certo per i motivi più disparati: lavoro, viaggi, svago, amore...ma comunque andare via dal proprio Paese. Il proprio Paese...il punto è questo! Non ci sentiamo parte di questo Paese, non ci sentiamo parte della grande famiglia Italiana e ci ritroviamo a cantare l'inno con la mano sul cuore solo per la nazionale italiana di calcio. Nulla ci identifica in quanto figli di questa patria...il sentimento comune è quello di fuggire via alla prima occasione, di evadere da un luogo che ci fa sentire estranei nella nostra stessa terra natale...
Le responsabilità per questo? Beh si potrebbe concludere in maniera banale e dire che la colpa è dei politici...e forse in parte è vero, ma proviamo a guardare anche dentro di noi ogni tanto e a riscoprire il nosto amore per l' Italia...e se ancora esiste, dimostriamolo versando anche una sola lacrima ovemai il giorno dell'addio dovesse arrivare.

martedì 26 maggio 2009

Cinema vuoto in 3D

La nuova tecnologia 3D sta letteralmente invadendo le nostre sale cinematografiche dove anche i film Disney si vedono imprescindibilmente con occhialini da terza dimensione.
Inutile dire che in Italia è la novità del momento, mentre in altri paesi è già storia, vedi Berlino che possiede un intero cinema esclusivamente dedicato al mondo 3D. Essere al passo coi tempi è certamente importante, il progresso ci migliora, affina le nostre possibilità e capacità...
Ultimo evento cinematografico, con incassi straordinari e file infinite in tutte le sale è stato "San Valentino di sangue", in 3D appunto. Per gli amanti dell' horror un'occasione ghiotta per vivere direttamente (o quasi) all' interno del film, diventando spettatori-protagonisti di morti violente e terrore. Certo, un'ora e mezza di grande effetto, dove pallottole e picconi insangunati parevano realmente colpire lo spettatore seduto comodamente in poltrona. Ma tanta tecnologia a che prezzo? A scapito della sceneggiatura e della story line evidentemente, che risultano vuote e poco coinvolgenti. Un horror splatter che lascia inorriditi anche gli amanti del genere, e che delude su tutta la linea quando si parla di contenuti. Il finale, naturalmente, lascia intravedere la possibilità di un sequel e quindi ecco creata una saga in 3D, che sinceramente potevano anche risparmiarci. E' un caso unico, o saremo vittime di una continua produzione di vuote pellicole in 3D? Ci viene in mente "Nuovo cinema Paradiso" e l'amore e la passione per il cinematografo, dove anche un film in bianco e nero proiettato sul muro esterno di un cinema, regalava emozioni senza precedenti.

domenica 19 aprile 2009

Termovalorizzatore di Acerra...tanto per cominciare!

Il 26 Marzo si è tenuta l’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. Nell’ordinanza del Presidente del Consiglio del 18 Marzo, si legge che in esso sarà possibile conferire “rifiuti imballati e non imballati” e “ovunque stoccati” provenienti da impianti di selezione e trattamento previsti nel Dl 90 del 2008 ( e cioè Cavano, Tufino, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Avellino etc), “prescindendo dalla qualifica di destinazione già attribuita ai rifiuti stessi, prodotti dalla data di risoluzione dei contratti con le società ex affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti in Campania”. Tale provvedimento, servirebbe dunque a “garantire il più afficace e proficuo esercizio del termovalorizzatore di Acerra, in relazione alla situazione emergenziale in essere nella regione Campania, con particolare riguardo agli aspetti connessi alla necessità di assicurare la migliore tutela della salute della popolazione e dell’ambiente”.
Dunque, le “ecoballe” verranno bruciate così come sono state confezionate ovvero indipendentemente dalla loro composizione. L’inceneritore è quindi autorizzato da subito a bruciare tutto, sprigionando così fumi ben più tossici di quelli che era destinato a produrre.
Le ceneri prodotte rappresenterebbero inoltre il 40% del materiale bruciato e sono molto più pericolose delle discariche a cielo aperto.
Per assurdo avere Napoli e le sue province sommerse dai rifiuti sarebbe meno nocivo di quanto non possa esserlo bruciare i suoi rifiuti in modo indifferenziato nel nuovo termovalorizzatore!
Quanto accaduto a Forlì: http://www.youtube.com/watch?v=P_VwHNA1iA0
Quanto accaduto a Brescia: Asm di Brescia, per evitare la valutazione di impatto ambientale (Brescia è una delle città che vanta una delle più elevate contaminazioni al mondo da PCB e diossine in relazione al “caso Caffaro”), aveva costruito la terza linea dell’inceneritore destinata a bruciare rifiuti speciali e “urbani camuffati da Cdr (Combustibile derivato dai rifiuti)”, senza alcuna autorizzazione preventiva, confidando di ottenere ad opera compiuta il “silenzio-assenso” della Provincia (com’è avvenuto) in applicazione delle procedure semplificate di cui agli artt. 31-33 del Decreto “Ronchi” 22 /97, quelle stesse famigerate “procedure semplificate” che erano state oggetto di referendum insieme all’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori.
Per rientrare nelle “procedure semplificate” Asm aveva propagandato che la terza linea dell’inceneritore (250.000 tonnellate di rifiuti all’anno) avrebbe bruciato solo “biomasse”, costruendo a tal fine un setto separatore nella vasca di raccolta dei rifiuti, per delimitarla dalle altre due linee già funzionanti dal 1998. In realtà non si tratta di “biomasse”, ma di rifiuti speciali, in particolare pulper di cartiera, cioè rifiuti delle lavorazione della carta da riciclo, Cdr e di altri rifiuti industriali ed agroindustriali importati da tutta Italia.

In breve, Brescia avrebbe violato ben 4 direttive sull’ambiente e sarebbe stata dunque sottoposta al pagamento di una mora.

...a breve la seconda puntata!

giovedì 16 aprile 2009

Quando la verità fa male

Ogni giorno guardando il telegiornale sentiamo notizie di ogni tipo, che in casi rari ci rendono felici, ma che più spesso ci sconvolgono. Come non rimanere shoccati davanti alle immagini di morte che abbiamo visto in seguito al terremoto in Abruzzo: il dolore è stato fortissimo anche per chi ha guardato dall'esterno, senza essere coinvolto in prima persona. Ma il dolore, con difficoltà e con il tempo diminuisce, anche se non viene mai del tutto cancellato. Ciò che è difficile da smaltire, è la rabbia. E la rabbia entra in gioco quando scopri che la tragedia era evitabile e che soprattutto per quel dolore provocato c'è una responsabilità da parte di chi è andato al di là di tutto per un guadagno personale.
Le parole di Roberto Saviano rimbombano nella testa: "[...] Io so e ho le prove. So com'è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. [...] Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova. Ora non è più il fiume che va al mare, ma il mare che entra nel fiume."
Gomorra viene pubblicato per la prima volta nell'Aprile del 2006.
Parole che gelano il sangue, che danno i brividi pensando alla verità che palesano. E la rabbia sale, e il dolore aumenta, davanti a un figlio, a un padre, a una madre, a un amico, persi per sempre a causa degli errori, della non curanza, della stupidità e soprattutto della convenienza di pochi che ancora una volta hanno guardato con superficialità (ed è poco!) alla vita delle persone, mettendo al primo posto i soldi.
Come se la vita di un figlio avesse un costo!

martedì 7 aprile 2009

Il concetto di Povertà: Occidente ed Africa a confronto

Recentemente ho avuto la fortuna di leggere un libro "L'altra Africa: tra dono e mercato" di Latouche. Ci tengo a precisare che è un testo universitario, dunque molti potrebbero trovarlo pesante ma, devo ammettere che mi ha dato veramente tanto.
La parte a mio avviso più interessante è quella inerente al concetto di povertà.
Ebbene l'Africa è povera. Il suo fallimento è economico e politico e tutto ciò è innegabile in quanto scritto nelle cifre. La produzione agricola è nettamente debole e per giunta è colpita da continue catastrofi naturali.
Quanto alle ricchezze del sottosuolo, a quello ci pensano ormai da anni le multinazionali occidentali.
L'Occidente invia truppe di occupazione denominate di "protezione"...il resto è storia.
In un continente come questo dove la maggior parte della popolazione sopravvive al proprio destino, la "povertà non esiste".
In Occidente è ormai di moda usare il Pil procapite come indice di benessere di una popolazione, ma la povertà africana non ha nulla a che vedere con il concetto di povertà a cui siamo abituati qui in Occidente.
Nelle lingue dell'Africa nera, la parola "povero" non esiste.
Queste popolazioni vivono di un "oikonomia vernacolare" ovvero di pratiche di sopravvivenza conviviale.
Si parte dal presupposto che da una popolazione senza reddito non ci si possa aspettare di raggiungere la ricchezza, viene dunque considerato già un bel traguardo riuscire a badare al proprio sostentamento ed a quello delle altrui persone.
Tutto ciò genera la pratica del dono. Si dona per vari motivi: timore, interesse, amore, pietà etc.
Il dono presuppone sempre una reciprocità ed una contropartita. Si dona e si riceve sempre, entrando in un circolo virtuoso, dando dimostrazione della "solidarietà africana" che non ha equivalente altrove.
Infine ad essere realmente "povero" è colui il quale viene indicato dagli altri come "orfano" in quanto, non potendo contare sui genitori e sulla fitta rete di relazioni da loro instaurate, deve fare eclusivamente affidamento sulle sue forze per sopravvivere.
La povertà è in Africa un concetto rientrante nella sfera del sociologico e non dell'economico.
Far parte di qualcosa, di un guppo sociale esteso agli amici ed al vicinato, per non sentirsi soli e poter sopravvivere nonostante tutto.
Conludo con una frase riportata nel testo che spero ci sia di lezione: "invece di esportare il nostro immaginario materialistico ed economicistico, doveremo cominciare con il decolonizzarlo..."

lunedì 6 aprile 2009

Terremoto: previsioni e colpevoli

Si poteva far qualcosa?

A poche ore dal drammatico terremoto che ha colpito l'Aquila con apicentro a Paganica, si iniziano a compiere i primi passi alla ricerca dei responsabili.
Intanto si continua a scavare, con un bilancio delle vittime che sembra inesorabilmente destinato a crescere.
Si continuano a togliere i massi con le mani, per evitare di utilizzare macchine che potrebbero causare ulteriori crolli.
In concomitanza con le ricerche di decine e decine di volontari e membri della protezione civile, comincia la caccia al fantasma.
Ogni dramma porta in sé la volontà di identificare un responsabile, l'antagonista che poteva fare e non ha fatto.
In realtà, l'imprevedibilità dei terremoti è un dato di fatto. Non esistono al mondo apparecchiature che siano in grado di prevedere scosse di terremoto, seppur di grave entità.
Unico colpevole sarebbe, a detta di tutti, l'inefficienza delle abitazioni che non sono state a loro tempo costruite in modo adeguato, nel rispetto delle norme per le costruzioni in zone altamente sismiche.
Perché dire tutto questo? Per giustificare la frase di un responsabile del centro di vulcanologia : "se fosse successo in Giappone un terremoto del genere, con la stessa entità, la notizia non sarebbe stata riportata neanche nell'ultima pagina del quotidiano".
Il Giappone è una terra ben più sismica dell'Italia ma la qualità delle costruzioni antisismiche la rende invulnerabile di fronte alle continue scosse quotidiane.
E' dunque importante capire che la scienza non ha colpa, la colpa è semplicemente degli uomini e della loro inosservanza circa i traguardi e le conoscenze raggiunti anni addietro e mai applicati in concreto.Tutto questo poteva essere si evitato, ma non con macchinari complessi o ricerche di chissà quali scienziati, bastava semplicemente ristrutturare abitazioni antisismiche e renderle a norma.
Ma ora è il momento di tacere. Nel rispetto delle vittime del terremoto e di quanti hanno, in tale circostanza, perso i loro cari. A loro le più sentite condoglianze.

giovedì 2 aprile 2009

Il nuovo inizio di Obama

Barak Obama si è presentato al mondo come il Presidente del cambiamento. Un cambiamento necessario in quanto il suo predecessore ha lasciato gli Stati Uniti in una situazione di stallo economico che ha coinvolto il mondo intero. Ed era necessario anche nella gestione dei rapporti esteri, che così come l'economia sembravano essere giunti ad un punto di non ritorno.

Obama non ha deluso per ora le aspettative e pare volersi impegnare in prima persona in quello che potremmo definire il nuovo inizio. Ecco quindi che in nome di quel cambiamento promesso, tende la mano (e forse l'intero braccio) verso l'Iran, Paese con il quale gli USA ha rapporti decisamente tesi e che a causa della gestione Bush sono stati ulteriormente compromessi. Potremmo dire un destino segnato già nel suo nome: Barak Hussein Obama. In arabo Barak significa benedetto, Hussein è il nome di un martire dell'Islam figura importante per lo scisma tra sciiti e sunniti, e infine Obama la cui radice in dialetto iraniano significa "colui che è con noi". " Il benedetto Hussein è con noi", nome dalla straordinaria simbologia.

In occasione della festa del Nowruz, celebrazione dell'inizio del nuovo anno in Iran, Barak Obama invia un messaggio al Paese, approfittando della festa per trovare una via di dialogo. E lo fa sottolineando le uguaglianze nonostante la diversità. Dice il Presidente: "Nel Nowruz le famiglie si riuniscono e fanno festa, così come noi americani amiamo stare insieme ai nostri cari per ricordare gli avvenimenti importanti. Queste celebrazioni custodiscono la promessa di un nuovo giorno, di nuove opportunità per i nostri figli, di sicurezza per le nostre famiglie, progresso per le nostre comunità e pace tra le nazioni."

Un messaggio di pace e speranza dunque, che tende a sottolineare la volontà del nuovo Presidente di cercare punti in comune e non di scontro con quei Paesi che finora hanno rappresentato il nemico.
Ma volendo essere maliziosi, azzardiamo una domanda: un messaggio di apertura all'Islam oppure un'ottima mossa politica?

giovedì 26 marzo 2009

Forteapasc

Ogni volta.
Inizia con "Ogni volta" di Vasco Rossi e con l'inquadratura di una delle vedute più belle al mondo: Napoli vista dal mare al crepuscolo.
Il principio del film ne è anche la fine.
La storia è quella di Giancarlo Siani, giornalista alle prime armi, ucciso all'età di 26 anni per aver indagato sui clan di Torre Annunziata nota ai più per i continui accadimenti di cronaca nera.

La trama è semplice ma allo stesso tempo cruda, vera.
Tutto è come nella realtà. L'adorazione dei boss, le feste, le ostentazioni, i vestiti, ed i modi di atteggiarsi, il tutto è intriso di una forte vena "neomelodica" che conferisce ai fatti una straordinaria veridicità.

Giancarlo, un ragazzo giovane, bello, umile e con tanta voglia di fare il "Giornalista", deve fare i conti con ua società interamente corrotta.

Ma Giancarlo è Vomerese, fa parte della "Napoli bene", non appatiene a quel mondo, tuttavia sente l'esigenza di raccontarlo, di mettersi a posto con la coscienza e fare bene il proprio mestiere anche se, come gli ripete il capo, lui è solo un "abusivo" e "precario".


Ps:Unica nota dolente, nonostante l'interpretazione sia impeccabile è l'accento del protagonista, non proprio napoletano...sarà nato a Napoli ma quando dice "Vaf****"...beh, una persona che di tanto in tanto parla il dialetto, non lo dice così!

Berlusconi ed il PCTNO

26/03/2009
Questa data rimarrà nella storia o quantomeno nella memoria di quanti, con oggi, hanno perso la speranza di vedere una terra guarire.
Berlusconi inaugura l'inceneritore di Acerra e con questo gesto arriva la definitiva condanna.
Tempo fà su http://lab.nova100.ilsole24ore.com/sensemaking/ avevo parlato di come qui, nel triangolo della morte (Nola-Acerra-Marigliano), si vivesse nel terrore.
Di come la malattia (e parlo di tumori) colpisca senza preavviso e senza una logica.
Questo è il territorio italiano dove c'è il più alto tasso di mortalità per tumori.
Dalle analisi effettuate sul territorio è emerso che vi sono tassi d'inquinamento altissimi: aria, acqua, terra...tutto sarebbe contaminato.
E la risposta del governo è l'acronimo PCTNO (Produttore di Cenere Tossica Nociva all'Organismo) o per coloro che ben pensano "Termovalorizzatore".

Il termovalorizzatore non è la risposta al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania e purtroppo, quando i miei concittadini se ne renderanno conto, sarà troppo tardi!
Ancora una volta si presenta il solito problema: DISINFORMAZIONE!
Dire che il termovalorizzatore non nuoce alla salute vuol dire "Disinformare"!
Dire che il termovalorizzatore risolverà il problema dei rifiuti in Campania vuol dire:"Disinformare"!
Tacere sulle percentuali di mortalità per tumori nel "triangolo della morte" vuol dire "Omettere"!
Il termovalorizzatore si presenta ai miei occhi solo come una macchina della morte.
I rifiuti non si vedranno per le strade è vero, ma entreranno con tutta la loro nocività nei nostri organismi, causando danni ben più gravi del degrado della vista di cumuli di rifiuti per le strade del centro!
Scusate per lo sfogo ma la rabbia mi invade.
Sono stanca di vedere i miei concittadini pagare il prezzo di un sistema camorristico spietato che opera sotto gli occhi di un sistema politico indifferente!

lunedì 23 marzo 2009

Security Feel Better

Carciofo, erba angelica te' ynan ed altre erbe. Questi gli ingredienti della bevanda miracolosa dal nome "Security Feel Better". Prodotta dalla francese Ppn, avrebbe la capacità non solo di ridurre l'effetto di malessere post-sbornia, ma riuscirebbe addirittura far calare il tasso alcolico nel sangue, in soli 40 minuti. Infatti, da un valore di 1,06 si riesce a passare dopo poco più di mezz'ora a 0,38 (limite consentito per mettersi alla guida) e tutto questo al gradevole gusto di pera.
Nascono divieti e con essi i rimedi per aggirarli...

Cervello anti-errore

Arriva dall'Università di Davis ed in particolare dal team di Ali Mazaheri, la notizia che il cervello è a prova d'errore.
Stando alle ricerche effettuate, si è constatato che siamo dotati di un sistema d'allarme che "suona" quando siamo in procinto di commettere un errore a causa di un momento di distrazione. Lo studio è però andato oltre.
Si è infatti riusciti nell'intento di registrare l'allarme con apparecchi portatili.
In breve, registrando l'allarme del cervello con adeguate apparecchiature si è in grado di predire un'errore dovuto a distrazione.
Straordinario no?!...I nostri 100 miliardi di neuroni sembrerebbero funzionare meglio del previsto!

venerdì 20 marzo 2009

No pusher, no problem.

Sembrerebbe quasi uno slogan, ma in realtà è una vera e propria filosofia del risparmio. Cambiano le mode e con esse le droghe e le modalità per procacciarsele. Sempre più in voga tra i giovani, le sostanze sintetiche. Da Community e Forum si arriva con qualche scambio di link a veri e propri scaffali virtuali per l’acquisto di droghe chimiche fai da te. Si stima che per il 2011 si arriverà a 270 mila consumatori di droghe sintetiche. In cima alla lista delle sostanze più preoccupanti: il solvente chimico per uso industriale. Sostanze che hanno effetti devastanti senza passare per lo “sballo”.
Ormai è noto che per i quindicenni è sul mercato la mini-dose di cocaina. Il prezzo oscilla dai 10 ai 15 euro (quanto il prezzo di un grammo di hashish e marijuana). Il perchè è da rintracciarsi in quella che si potrebbe definire una vera e propria strategia di marketing. Prezzi bassi per allargare il target di riferimento, attirare clientela fino a renderla dipendente.
Prezzi vantaggiosi e legalità dei prodotti, i segreti del “successo”.

mercoledì 18 marzo 2009

A caccia di superstizioni

Cos'è la superstizione: credenza? rito? o cos'altro?Partiamo da Napoli.Come narra il Prof. Aldo De Gioia nel suo Racconti napoletani, il corno deriva dal “fallo” e nasce nell’atmosfera magica napoletana.Sembrerebbe dunque che in tempi lontani, nei riti di Priapo, dio della fertilità, il fallo venisse considerato importante per la sua capacità procreativa, così come accadeva nei riti di Mithra, divinità di origine asiatica. L’unione di tanti riti accostarono al fallo il “Cornucopio”, considerato “paniere dell’abbondanza”, necessario al vivere umano. In tal modo nacque il corno somigliante al fallo per la sua rigidità e al cornucopio per la sua forma curva e appuntita.Non a caso, per salvarsi dal maleficio occorre protendere le mani mostrando l’indice e il mignolo (corna) e ripetere tale gesto per tre volte accompagnandolo da leggere grattatine sugli organi genitali.I napoletani. Devoti a San Gennaro. La fede prima di ogni cosa. Non c'è cornicello senza Padre Pio almeno come non c'è Natale senza presepe.Fede e superstizone che si intrecciano in un miscuglio di Ave Meria e grattatine non proprio discrete.Ebbene, ho dovuto con mio stupore constatare che la sfera del profano non ha nazionalità, non ha confini e soprattutto non ha religione.Arrivo ad Istanbul.Ovunque donne col velo. Ovunque suoni delle moschee. Nulla di nuovo, per essere un paese islamico. Inizia il tour all'insegna di moschee, palazzi e suk. Ebbene dopo i primi due giorni di permanenza lo noto. L'oggetto che sembrava quasi perseguitarmi, lui sempre lì, ovunque mi girassi....l'Occhio!L'occhio di vetro ricorre ovunque. Bicchieri, tappeti, cincaglierie varie ed eventuali.Ebbene scopro nel popolo turco, il più degno avversario del popolo napoletano in tema di superstizione.A loro dire, l'unico modo per proteggersi da jettature sarebbe quello di possedere l'occhio in grado di, non solo proteggere dal malocchio, ma anche far rimbalzare la jettatura a colui che l'ha indirizzata per prima.Fede e superstizione, sacro e profano, che convivono in popoli e culture che infondo...non sono poi così diverse.

Enakapata

Enakapata storie di strada e di scienza da Secondigliano a Tokyo.Esilarante diario di un viaggio compiuto da Vincenzo e Luca Moretti.Due punti di vista (padre e figlio) che si intersecano. Due culture (Occidentale e nipponica) a confronto.Un diario tanto ironico quanto istruttivo in cui nulla è lasciato al caso.Scienza, cultura, arte e tradizioni contenute in un testo breve e scorrevole che tiene inchiodati dalla prima all'ultima pagina.

Tutto a causa di una convulsa esterofilia!

Soffriamo di una convulsa esterofilia. Atteggiamento ahimè che si riflette nell’anomalo “modo italiano” di fare impresa. Delocalizzazare. Questo, a distanza di anni, sembra ancora l’obiettivo principe a cui ambire. Delocalizzazione finalizzata alla riduzione dei costi fissi. Mentre gli altri paesi investono in ricerca e sviluppo e adottano le menti italiane, l’Italia continua ad essere in contro-tendenza. Abbandonare il progresso italiano e recarsi in Paesi che con lo sviluppo non hanno nulla a che fare. Produrre e non innovare. Sfruttare e non adeguatamente retribuire. Meglio un uovo oggi che una gallina domani, sembra questa la filosofia. Siamo agli ultimi posti circa le percentuali di investimenti in ricerca. Ma questa non è certo una novità. La si potrebbe infatti definire come classica “routine italiana”.Il dato più preoccupante è un’altro: l’abbandono della ricerca.Si assiste ad una progressiva diminuzione di ricercatori e questo dato sembra passare sempre più inosservato. In Italia ve ne sarebbero infatti solo 2,7 per ogni mille lavoratori contro i 5,1 della media europea. Insomma, non è più “Fuga” dei cervelli ma “Estinzione” degli stessi.Delocalizzazione, scarsa innovazione, l’inadeguatezza delle strutture e delle retribuzioni, queste le cause. Fare ricerca in Italia è sempre più una passione e sempre meno una professione.Salvaguardare le categorie professionali in estinzione. Una vera e propria petizione. Promossa dalle aziende, condivisa dalla collettività, messa in pratica da studenti. Puntare al futuro, un futuro che possa ancora vantare con orgoglio, un original made in Italy.

Non è fanatascienza

Per una volta tanto un bel 10 al Bel Paese.Roma-Tokyo in due ore. L'università "La Sapienza" di Roma, in collaborazione con Centri di ricerca e industria nazionale hanno messo a punto delle sperimentazioni su quello che dovrebbe essere il primo passo verso il velivolo ipersonico.Il velivolo salirebbe ad altissima velocità fino alla mesosfera, oltre 50 Km di quota, per poi riscendere e rimbalzare più volte in direzione dell'aeroporto di destinazione.In breve, l'aereo sarebbe in grado di viaggiare alla velocità di 2000 Km/h.Il progetto Asa, finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana è dedicato alla ricerca e sviluppo tecnologico di materiali e strutture innovative per il trasporto spaziale.