lunedì 6 aprile 2009

Terremoto: previsioni e colpevoli

Si poteva far qualcosa?

A poche ore dal drammatico terremoto che ha colpito l'Aquila con apicentro a Paganica, si iniziano a compiere i primi passi alla ricerca dei responsabili.
Intanto si continua a scavare, con un bilancio delle vittime che sembra inesorabilmente destinato a crescere.
Si continuano a togliere i massi con le mani, per evitare di utilizzare macchine che potrebbero causare ulteriori crolli.
In concomitanza con le ricerche di decine e decine di volontari e membri della protezione civile, comincia la caccia al fantasma.
Ogni dramma porta in sé la volontà di identificare un responsabile, l'antagonista che poteva fare e non ha fatto.
In realtà, l'imprevedibilità dei terremoti è un dato di fatto. Non esistono al mondo apparecchiature che siano in grado di prevedere scosse di terremoto, seppur di grave entità.
Unico colpevole sarebbe, a detta di tutti, l'inefficienza delle abitazioni che non sono state a loro tempo costruite in modo adeguato, nel rispetto delle norme per le costruzioni in zone altamente sismiche.
Perché dire tutto questo? Per giustificare la frase di un responsabile del centro di vulcanologia : "se fosse successo in Giappone un terremoto del genere, con la stessa entità, la notizia non sarebbe stata riportata neanche nell'ultima pagina del quotidiano".
Il Giappone è una terra ben più sismica dell'Italia ma la qualità delle costruzioni antisismiche la rende invulnerabile di fronte alle continue scosse quotidiane.
E' dunque importante capire che la scienza non ha colpa, la colpa è semplicemente degli uomini e della loro inosservanza circa i traguardi e le conoscenze raggiunti anni addietro e mai applicati in concreto.Tutto questo poteva essere si evitato, ma non con macchinari complessi o ricerche di chissà quali scienziati, bastava semplicemente ristrutturare abitazioni antisismiche e renderle a norma.
Ma ora è il momento di tacere. Nel rispetto delle vittime del terremoto e di quanti hanno, in tale circostanza, perso i loro cari. A loro le più sentite condoglianze.

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