Ogni giorno guardando il telegiornale sentiamo notizie di ogni tipo, che in casi rari ci rendono felici, ma che più spesso ci sconvolgono. Come non rimanere shoccati davanti alle immagini di morte che abbiamo visto in seguito al terremoto in Abruzzo: il dolore è stato fortissimo anche per chi ha guardato dall'esterno, senza essere coinvolto in prima persona. Ma il dolore, con difficoltà e con il tempo diminuisce, anche se non viene mai del tutto cancellato. Ciò che è difficile da smaltire, è la rabbia. E la rabbia entra in gioco quando scopri che la tragedia era evitabile e che soprattutto per quel dolore provocato c'è una responsabilità da parte di chi è andato al di là di tutto per un guadagno personale.
Le parole di Roberto Saviano rimbombano nella testa: "[...] Io so e ho le prove. So com'è stata costruita mezza Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. [...] Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova. Ora non è più il fiume che va al mare, ma il mare che entra nel fiume."
Gomorra viene pubblicato per la prima volta nell'Aprile del 2006.
Parole che gelano il sangue, che danno i brividi pensando alla verità che palesano. E la rabbia sale, e il dolore aumenta, davanti a un figlio, a un padre, a una madre, a un amico, persi per sempre a causa degli errori, della non curanza, della stupidità e soprattutto della convenienza di pochi che ancora una volta hanno guardato con superficialità (ed è poco!) alla vita delle persone, mettendo al primo posto i soldi.
Come se la vita di un figlio avesse un costo!
giovedì 16 aprile 2009
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