I fatti di cronaca recenti hanno reso palese la richiesta di una giustizia più incisiva, che secondo l’opinione pubblica pare mancare nel nostro Paese. Non è una novità che alcuni avvenimenti di cronaca nera che maggiormente fanno discutere, sono tutt’ora irrisolti e anche laddove un colpevole è stato individuato, pare che la pena attribuita non sia mai sufficiente davanti agli orrori del reato commesso: spesso le famiglie delle vittime si ritrovano a chiedere e rimpiangere una giustizia che dovrebbe essere garantita ma che evidentemente non è sufficiente.
Da qui probabilmente nasce il timore di non sentirsi al sicuro: non sono pochi i casi in cui anche quando i colpevoli di fatti criminosi hanno conosciuto il carcere, ne sono poi usciti dimostrandosi recidivi e in alcuni casi tragici, hanno infierito ancora una volta sulla precedente vittima, spesso in maniera fatale. A chi rivolgersi allora? Dove ricercare questa sicurezza tanto agognata?
In maniera incalzante i casi di giustizia “fai da te” si moltiplicano: rapine, tentativi di aggressione o peggio tentati omicidi che finiscono con la morte dell’aggressore in seguito alla reazione della vittima che si trasforma così in carnefice. Qualcuno ha parlato di ritorno al far west, in un mondo di giustizia autogestita, dove non è difficile puntare un’arma contro un altro uomo in nome della propria difesa. Nasce da qui il dibattito: è giusto potersi difendere autonomamente? Questo fenomeno incalzante è realmente frutto di una mancanza di fiducia nella giustizia, o piuttosto sta diventando una nuova realtà che rischia di trovare nell’emulazione la sua arma più pericolosa?
Non è semplice schierarsi dall’una o dall’altra parte. Certo l’idea di una giustizia autogestita non è condivisibile, laddove si voglia evitare di diventare protagonisti della realtà criminale: non sempre infatti la difesa può diventare una giustificazione per commettere un crimine. Ci domandiamo se una forma di giustizia più efficiente sia davvero la strada giusta per evitare casi del genere, o se col passare del tempo, il rispetto dell’altro, a prescindere dagli errori commessi, stia perdendo il suo valore.
sabato 25 luglio 2009
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