sabato 25 luglio 2009

Giustizia fai da te

I fatti di cronaca recenti hanno reso palese la richiesta di una giustizia più incisiva, che secondo l’opinione pubblica pare mancare nel nostro Paese. Non è una novità che alcuni avvenimenti di cronaca nera che maggiormente fanno discutere, sono tutt’ora irrisolti e anche laddove un colpevole è stato individuato, pare che la pena attribuita non sia mai sufficiente davanti agli orrori del reato commesso: spesso le famiglie delle vittime si ritrovano a chiedere e rimpiangere una giustizia che dovrebbe essere garantita ma che evidentemente non è sufficiente.

Da qui probabilmente nasce il timore di non sentirsi al sicuro: non sono pochi i casi in cui anche quando i colpevoli di fatti criminosi hanno conosciuto il carcere, ne sono poi usciti dimostrandosi recidivi e in alcuni casi tragici, hanno infierito ancora una volta sulla precedente vittima, spesso in maniera fatale. A chi rivolgersi allora? Dove ricercare questa sicurezza tanto agognata?

In maniera incalzante i casi di giustizia “fai da te” si moltiplicano: rapine, tentativi di aggressione o peggio tentati omicidi che finiscono con la morte dell’aggressore in seguito alla reazione della vittima che si trasforma così in carnefice. Qualcuno ha parlato di ritorno al far west, in un mondo di giustizia autogestita, dove non è difficile puntare un’arma contro un altro uomo in nome della propria difesa. Nasce da qui il dibattito: è giusto potersi difendere autonomamente? Questo fenomeno incalzante è realmente frutto di una mancanza di fiducia nella giustizia, o piuttosto sta diventando una nuova realtà che rischia di trovare nell’emulazione la sua arma più pericolosa?

Non è semplice schierarsi dall’una o dall’altra parte. Certo l’idea di una giustizia autogestita non è condivisibile, laddove si voglia evitare di diventare protagonisti della realtà criminale: non sempre infatti la difesa può diventare una giustificazione per commettere un crimine. Ci domandiamo se una forma di giustizia più efficiente sia davvero la strada giusta per evitare casi del genere, o se col passare del tempo, il rispetto dell’altro, a prescindere dagli errori commessi, stia perdendo il suo valore.

sabato 11 luglio 2009

Pomigliano Jazz Festival

Giunto alla XIV edizione il Pomigliano Jazz Festival continua ad attirare appassionati del genere dall'Italia intera. Basta dare un'occhiata al gruppo di facebook per rendersi conto di quanto questo appuntamento sia sentito. Persone pronte ad attraversare tutto lo stivale pur di non perdere l'occasione di ascoltare alcuni tra i migiori artisti a livello nazionale ed internazionale.
Personaggi del calibro di Marco Zurzolo, Enrico Rava, Stefano Battaglia.
E ancora, William Parker Chamber Trio, Anthony Braxton Diamond curtain Wall Trio Orquestra Imperial, RAIz Famoudou Don Moye...si proprio lui il carissimo Don Moye... lui che non ha rinunciato mai ad un'edizione...un amicone prima ancora di essere un musicista formidabile!

Cos'è il Jazz?
Me lo sono chiesta tante volte. Il Jazz è una musica strana. O la ami o la odi. E' di pochi. Può coinvolgere fino alle lacrime o annoiare e addirittura stancare. E' qualcosa di particolare, unico, forse destinato all'estinzione. E' tutto meno che commerciale. Non d'elité ma di nicchia. E' la musica dei poveri artisti di strada o dei ricchi artisti ribelli. E' musica, solo musica. Anzi note, note che si susseguono in modo quasi irrazionale ma non privo di significato.

Un consiglio: il Jazz non va compreso va solo ascoltato!...(ci ho messo qualche anno ma alla fine l'ho capito).